By 3 Aprile 2024

PECORINO TOSCANO  DOP

 

DESCRIZIONE, STORIA E CARATTERISTICHE DELLA DOP
Il Pecorino Toscano affonda le sue radici nei secoli. La pastorizia era, infatti, l’attività prevalente degli Etruschi e dei Romani. Di questo “cacio”, come veniva chiamato alle origini (e ancora oggi in Toscana), parlò la prima volta Plinio il Vecchio nel suo “Naturalis Historia”, in cui raccontava che da una città di origine etrusca, Luni (odierna Lunigiana), giungeva a Roma un pregiato formaggio detto “Lunense” e molto apprezzato per la sua bontà e per la grandezza delle forme. Nel 1400, si trova traccia del Pecorino Toscano come “cacio marzolino”. Secondo fonti storiche, questo formaggio era molto gradito nei banchetti nobili ed era, addirittura, tra i preferiti di Lorenzo il Magnifico. Nel Quattrocento, in un testo del Platina, il “Marzolino d’Etruria”, al pari del “Parmigiano”, veniva celebrato come il miglior formaggio d’Italia. Oggi come ieri, il Pecorino Toscano caratterizza la tradizione casearia della Toscana e della zona di origine, all’interno della quale si produce il latte, lo si trasforma in formaggio e si porta a fine stagionatura. Il suo sapore unico e delicato racconta una storia antica che arriva fino ai giorni nostri all’insegna della qualità e del legame strettissimo con il territorio. Dall’allevamento delle pecore alla loro mungitura, passando da tutte le fasi di produzione, fino alla stagionatura, tutto deve avvenire, come stabilisce il Disciplinare di Produzione, nella zona di origine, che comprende l’intera Toscana, i Comuni di Allerona e Castiglione del Lago in Umbria e quelli di Acquapendente, Onano, San Lorenzo Nuovo, Grotte di Castro, Gradoli, Valentano, Farnese, Ischia di Castro, Montefiascone, Bolsena e Capodimonte nel Lazio. Le diverse condizioni climatiche e le tradizioni casearie di ciascun territorio regalano al Pecorino Toscano DOP varietà e sfumature differenti di gusti e aromi.

 

Consorzio

il Consorzio per la Tutela del Pecorino Toscano DOP

Il Consorzio per la tutela del Pecorino Toscano DOP nasce il 27 febbraio del 1985 da un gruppo di produttori il cui forte desiderio era tramandare la tradizione e rafforzare l’identità a livello nazionale e internazionale di questa eccellenza toscana. Nel 1986 ottiene il riconoscimento della Denominazione di Origine a livello nazionale e nel 1988 l’incarico di vigilanza, quindi la DOC. Il 2 luglio del 1996 è un’altra data molto importante per il Pecorino Toscano, in quanto ottiene la Denominazione di Origine Protetta (DOP): riconoscimento che viene attribuito dall’Unione Europea a tutti i prodotti agroalimentari le cui caratteristiche qualitative dipendono, essenzialmente o esclusivamente, dal territorio in cui vengono prodotti. Per potersi fregiare della DOP, i consorziati devono rispettare le rigide regole iscritte nel Disciplinare di Produzione, che elenca tutti i luoghi e le fasi di produzione, le caratteristiche e i requisiti richiesti affinché il Pecorino Toscano possa ottenere il marchio DOP. Il Consorzio, infatti, attesta che solo il pecorino che rispetta le regole del disciplinare di produzione venga nominato, riconosciuto e messo in commercio come Pecorino Toscano DOP, garantendo al consumatore l’eccellenza di un prodotto la cui unicità è certificata dalla Denominazione d’Origine.

https://www.pecorinotoscanodop.it/
info@pecorinotoscanodop.it
tel. +39 0564 20038
Via Giordania, 227 – 58100 Grosseto

 

Ricetta

BIGNÉ FRITTI DI PECORINO TOSCANO DOP ALLA SALVIA

4 persone
Preparazione: 15′ + riposo
Cottura: 5′

Ingredienti:
– 200 g di Pecorino Toscano DOP di media stagionatura
– 12 foglie di salvia
– 50 g di farina 00
– 50 g di fecola di patate
– 8 g di lievito per torte salate
– 1 dl di latte
– olio di arachide
– sale

Eliminare la crosta dal Pecorino Toscano DOP e tagliarlo a bastoncini di 6 centimetri di lunghezza e un centimetro di spessore. Trasferirli in freezer per 20 minuti. Eliminate la costa centrale dalle foglie di salvia ricavando da ognuna due parti. Mescolare la farina con la fecola, aggiungere una presa di sale, il lievito setacciato e mescolare. Versare il latte a filo mescolando contemporaneamente con una frusta. Spennellare un lato di ogni bastoncino di pecorino con un velo di pastella e far aderire una mezza foglia di salvia.  Immergerli, uno alla volta,  nella pastella e friggere in abbondante olio di arachide ben caldo per 2 minuti. Scolare su carta da fritti e servire.

Regioni

PECORINO TOSCANO DOP

Toscana
Lazio
Umbria